Languinis è il nuovo rompicapo del genere match-3 sviluppato da Tilting Point Spotlight, che pone al giocatore l’obiettivo di abbinare i colori e formare le parole con le lettere messe a disposizione. Riportando alla mente le mitologie dei Maya, Languinis cerca di intrattenere il giocatore con simpatici suoni e fischi vari, senza riuscire però a differenziarsi in maniera particolare da tutti gli altri titoli di questo genere, ormai visto e rivisto da tempo.
Una volta installato ed avviato, noterai che ad ogni partita ti verrà data una tavola contenente diverse gemme colorate che dovranno essere abbinate in gruppi da 3. Una volta combinate, queste vengono sostituite dalle lettere di cui dovrai usufruire in seguito per comporre le parole. A differenza delle gemme, le lettere possono essere combinate senza riguardo alla loro posizione sulla tavola, una libertà che consente di comporre una maggiore quantità di parole. Quando viene messa insieme una parola, le lettere che la compongono esplodono liberando spazio, riempito poi da altre gemme. Questo è insomma il gameplay di Languinis.
Come avrai già intuito, abbinando i colori e formando delle parole potrai ottenere dei punti, che aumentano con l’aumentare della quantità di colori abbinati e di lettere che compongono la parola. Ogni livello ha degli obiettivi che devono essere raggiunti al fine di superarlo con successo. Per esempio ci sono dei livelli che richiedono di ottenere un certo numero di punti, altri di comporre uno specifico numero di parole aventi 4 o più lettere e così via.
Il gioco può risultare complicato a tratti, ma solitamente c’è sempre una parola di tre lettere pronta ad essere selezionata dalla tavola. Questo non è molto d’aiuto visto che componendo parole di sole tre lettere non solo ti darà pochi punti, ma non ti permette neanche di raggiungere gli obiettivi del livello, tranne quelli iniziali.
Languinis è una sorta di mix tra Scrabble e Bejeweled. Probabilmente le potenzialità di un mix del genere sono tante, ma questo titolo non le sfrutta a dovere, creando semplicemente un miscuglio tra le due tipologie di puzzle. Questo ha portato ad un risultato mediocre. L’intero gioco, a partire dalla grafica e finendo con gli acquisti in-app, sembra che sia stato sviluppato seguendo un progetto fin troppo piatto. I ragazzi di Tilting Point Spotlight hanno preferito rischiare poco e questo è il motivo per cui Languinis non può essere definito un titolo originale e degno di nota, nonostante le potenzialità che possiede.
Una volta giocato un livello in Languinis, pur andando avanti ti sembrerà di averli ormai giocati tutti. Quello che cambia con l’avanzare dei livelli è sicuramente la difficoltà, ostacolo che però può facilmente essere abbattuto con qualche acquisto in-app, in grado di rendere decisamente più semplice il gioco.
Insomma, tutto questo non è per dire che Languinis non merita, perché come ho specificato nel primo paragrafo l’avventura è resa divertente dai suoni e dai personaggi che ne fanno parte, nonché da un gameplay in grado di catturare l’attenzione per qualche ora. L’aggettivo che però poteva far parte del vocabolario di questo titolo ma che purtroppo non è stato raggiunto è “rivoluzionario“.
Mi piaceva di più la vecchia versione. Come posso tornare indietro ?